La leader del partito Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha pubblicato un tweet che iniziava con “Difendiamo chi ci difende” e annunciava la presentazione di due proposte di legge per aumentare le pene per chi aggredisce un pubblico ufficiale e per abolire il reato di tortura. Tuttavia, il tweet è stato rimosso poco dopo a causa delle critiche ricevute per il sottotesto che sembrava legittimare il ricorso alla tortura da parte delle forze dell’ordine. Successivamente, la parlamentare ha pubblicato un nuovo tweet correggendo il contenuto, sottolineando l’abolizione del reato di tortura in quanto impedisce alle forze dell’ordine di svolgere il proprio lavoro e ribadendo la necessità di difendere chi ci difende. In un video successivo, la Meloni spiega che il reato di tortura deve essere introdotto correttamente nel sistema giudiziario.
Il reato di tortura Per il reato di tortura la legge prevede pene da 4 a 10 anni per i semplici cittadini e da 4 a 12 anni per un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio. Sono considerate torture «violenze o minacce gravi», inflitte con «crudeltà» da chi «cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza ovvero che si trovi in situazione di minorata difesa, se il fatto è commesso con più condotte ovvero comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona». L’approvazione della legge Il reato di tortura è stato introdotto nell’ordinamento italiano circa un anno fa, nel luglio 2017. Legge approvata dopo diversi richiami dell’Ue, 30 anni dopo la convenzioni Onu contro la tortura e 16 anni dopo i fatti della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto (per i quali l’Italia ha subito condanne dalla Corte europea per i diritti dell’uomo). Ma anche molto criticata, sia da destra (per la Lega, per esempio, la versione definitiva sarebbe un affronto ai tutori dell’ordine) che da sinistra (che invece non la riteneva abbastanza dura: minacce e violenze, infatti, per essere considerate torture devono essere «reiterate» e produrre «acute sofferenze e un danno verificabile». Il Movimento 5 Stelle si era astenuto dal voto (approvato con soli 198 voti favorevoli, 104 astenuti e 35 voti contrari): il parlamentare Vittorio Ferraresi aveva promesso che «fin da ora ci impegniamo a modificare questa legge».
Il reato di tortura, come previsto dalla legge italiana, prevede pene che vanno dai 4 ai 10 anni per i cittadini e dai 4 ai 12 anni per i pubblici ufficiali o gli incaricati di pubblico servizio che commettono tale reato. La tortura viene definita come l’infliczione di violenze o minacce gravi con crudeltà che causano sofferenze fisiche o psicologiche a persone private della libertà personale o affidate alla custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza di qualcun altro. La legge italiana che ha introdotto il reato di tortura è stata approvata nel luglio del 2017, dopo pressioni da parte dell’UE e 30 anni dalla convenzione ONU contro la tortura. Tuttavia, la legge è stata criticata sia dalla destra che dalla sinistra per diverse ragioni. La Lega ha criticato la versione definitiva della legge, definendola un affronto ai tutori dell’ordine, mentre la sinistra non l’ha ritenuta abbastanza dura. Il Movimento 5 Stelle si era astenuto dal voto sulla legge e aveva promesso di modificarla in futuro.
Praticamente la Meloni vuole permettere agli agenti di Torturare criminali e presunti criminali?
Vogliamo davvero che questo succeda? Facciamo finta che stiamo disgraziatamente antipatici ad un carabiniere che con questa legge ci metterà due secondi a sospettare di noi per il furto di caramelle di due anni fa nel supermercato di zona, cosa pensata che faccia? Non è nemmeno abuso di potere, ma solo diritto di tortura!
Questa è la cosa più assurda che un leader di un movimento in politico abbia mai detto e tra l’altro favorisce la mafia, pensate un po’ a quante giustizia corrotta può torturare legalmente per qualcuno senza divisa ma con maggior potere.
Pensate alle persone deboli, magari con problemi gravi di salute, come di respirazione, torturate per chissà quale motivo, cosa potrebbe accadere.
Insomma la vita umana non è più importante di qualunque mezzo o fine? C’è la dimentichiamo questa? Sono i diritti dell’uomo!
Diritti che spettano alla persona in quanto essere umano, non dipendenti da una concessione dello Stato. Tali diritti possono essere riportati alla tutela della vita umana sotto ogni forma (contro l’uccisione, la tortura, la schiavitù; la privazione della libertà di coscienza, di religione, di opinioni); all’eguaglianza di tutti (contro le discriminazioni di razza, sesso, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni sociali); alla tutela dei diritti politici (partecipazione effettiva degli individui al governo del proprio paese, elezioni periodiche e libere); alla sicurezza contro il bisogno (libertà sindacali, lavoro, salario, abitazione, cure).
Cara Meloni, mi auguro che un giorno se approveranno questa legge tu sia sospettata di qualcosa!
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