Novembre 22, 2024

donovanrossetto.it

Il sito ufficiale del noto "The Journalist" Italiano Donovan Rossetto

Le elezioni a Catania: un teatro di umorismo e sfottò sui social media

È “Flame” vecchio stile alle elezioni a Catania…

Le elezioni comunali di Catania sono diventate un autentico palcoscenico di humor e presa in giro, con i candidati che si sfidano in un vivace scambio di battute e provocazioni sui social media. La competizione politica si trasforma in una rappresentazione grottesca che mette in risalto il lato più bizzarro e divertente della nostra società.

Un protagonista indiscusso di questa commedia è Lanfranco Zappale, candidato che non ha esitato a pungolare la sua avversaria Valeria Sudano, accusandola di vergognarsi di esporre il logo della Lega sul suo manifesto elettorale. Non contento, Zappale si è poi autoincoronato vincitore delle elezioni in una intervista che più “finta” non si potrebbe. La sua ironia e autoironia, che trapela dai suoi post, ha contribuito a trasformare le campagne elettorali in un vero e proprio spettacolo.

Lanfranco Zappalà ufficializza la candidatura a Sindaco: "Pogliese? Non ha  rispettato alcun punto del programma, vada a casa"

Peppino Lipera, dal canto suo, non è da meno. Le sue scenette organizzate con la moglie, mirate a illustrare come egli intenda migliorare l’ambiente cittadino, rappresentano un ulteriore elemento di comicità in questo contesto. La fontana che, a causa del colore dell’acqua, sembra colma di urina, diventa un simbolo potente e grottesco delle sue promesse elettorali.

Fabrizio Corona entra in politica a 49 anni, l'ex re dei paparazzi  candidato a Catania: «Prima dei 58 anni sarò presidente del Consiglio»

Nonostante la comicità e l’ilarità di queste situazioni, esse ci offrono un’occasione di riflessione. Ci fanno capire quanto poco seriamente viene preso il lavoro politico, come se le elezioni fossero un gioco di ruolo piuttosto che un importante processo democratico.

Allo stesso tempo, è vero che chi viene eletto sembra spesso agire a proprio piacimento, rendendo le promesse elettorali poco più che belle parole. Forse, allora, quest’umorismo non è del tutto inappropriato. Almeno, come in questo caso, ci offre un po’ di leggerezza e ci fa sorridere, anche se a volte è un riso amaro.

Condividi la notizia!