Una tendenza bizzarra e inquietante sta facendo il giro su TikTok, catturando l’attenzione di molti: giovani che si muovono a quattro zampe nei centri commerciali. Conosciuti come “Crawly Possessed”, ovvero “Posseduti che Gattonano”, questi ragazzi e ragazze stanno definendo un nuovo, insolito fenomeno di gruppo.
I “Crawly Possessed”: Un Fenomeno Crescente su TikTok
Questo gruppo peculiare si autodefinisce come una “setta”, come evidenziato dalla loro biografia su TikTok: “Entra ora nella nostra setta”. Anche sul loro canale Telegram, il tono misterioso e provocatorio prevale: “Siamo una setta, distruggi i tuoi limiti, protesta contro la società, diventa ossessionato da noi”. Attraverso un link, offrono persino la possibilità di donare per supportare la loro enigmatica “causa”.
Raid Gattonanti: Una Nuova Forma di Protesta?
I “Crawly Possessed” non si limitano a semplici passeggiate a quattro zampe. I loro raduni, chiamati “raid”, sono descritti come momenti di “energia pura”, un modo per rompere con l’ansia sociale e, secondo loro, “uccidere i nemici”. Un avvertimento nel loro canale Telegram aggiunge un ulteriore elemento di suspense: “Presto arriverà qualcosa che non avete mai visto prima”.
Origini e Diffusione
Il trend ha avuto origine a Varsavia, in Polonia, e da lì si è diffuso rapidamente in altre nazioni, tra cui il Regno Unito. Questi giovani, attraverso le loro azioni, sembrano voler sfidare le convenzioni sociali, esprimendo una forma di ribellione contro i canoni tradizionali della società.
Conclusioni
Mentre alcuni considerano questo fenomeno un semplice trend giovanile, altri lo vedono come un atto di sfida sociale. Indipendentemente dall’interpretazione, i “Crawly Possessed” hanno catturato l’attenzione del mondo digitale, dimostrando ancora una volta come TikTok sia una piattaforma dove le tendenze più insolite possono prendere vita e diffondersi a macchia d’olio.
More Stories
Monopattini Elettrici 2024: le nuove normative e cosa cambia per gli utenti
Classifica scuole a Milano, come scegliere quella giusta?
Simona di Barletta: quando la mania per YouTube diventa tossica