PORTO TOLLE – Un’importante azione di tutela ambientale ha segnato l’ultima iniziativa delle forze dell’ordine nel comune di Porto Tolle, con l’operazione denominata “Efesto” che si è conclusa martedì 12 marzo.
La collaborazione sinergica tra gli agenti del commissariato di Polizia di Stato di Porto Tolle e il personale della Capitaneria di Porto di Chioggia ha portato alla denuncia di quattro individui. I soggetti sono stati accusati, in stato di libertà, di gestire illecitamente rifiuti senza le necessarie autorizzazioni, una pratica avviata già dal 2018 secondo quanto emerso dagli accertamenti preliminari.
L’indagine ha posto sotto la lente due specifiche aree all’interno del Delta del Po, entrambe caratterizzate da un importante vincolo paesaggistico e situate in prossimità degli argini fluviali. Questi siti sono stati utilizzati per lo scarico e l’accumulo illecito di rifiuti di varia natura, inclusi materiali pericolosi come componenti ferrosi, elettrodomestici smontati, parti meccaniche con olii sintetici, batterie elettriche, oltre a ingenti quantità di plastica. Questi rifiuti venivano depositati direttamente a contatto con il suolo, in attesa di essere smaltiti, rappresentando una grave minaccia per l’ecosistema locale.
Di fronte alla gravità dei fatti, nel pomeriggio di martedì le autorità hanno proceduto al sequestro delle aree incriminate, insieme ai mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, sottolineando l’importanza di tali interventi per la salvaguardia ambientale. La Procura della Repubblica di Rovigo ha successivamente richiesto la convalida di questi sequestri preventivi, marcando un passo significativo nelle procedure legali intraprese.
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