Il mondo del trap italiano si trova nuovamente sotto i riflettori, non solo per le sue sonorità uniche ma anche per le vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo uno dei suoi esponenti più chiacchierati: il trapper padovano Baby Touché.
L’artista è recentemente diventato oggetto di un’indagine che lo vede accusato di detenzione abusiva di armi ed esplosivi, un’accusa non da poco che aggiunge una nota di tensione alla già controversa scena musicale italiana.
Il caso ha preso piede in seguito alla pubblicazione di un videoclip in cui Baby Touché brandiva armi con una nonchalance che ha destato l’attenzione delle autorità. La perquisizione domiciliare, eseguita nelle ore immediatamente successive alla diffusione del video, ha confermato i sospetti: tra gli oggetti sequestrati figurano non solo le armi apparse nel video, ma anche un machete con una lama di ben 54 centimetri, ulteriore testimonianza della pericolosità degli strumenti in possesso dell’artista.
Il trapper non è nuovo a queste vicende. Già in precedenza, era stato al centro delle indagini per le sue presunte implicazioni nelle faide tra trapper, un sottofondo di tensioni e rivalità che ha da tempo superato i confini delle dispute musicali per toccare questioni ben più gravi e preoccupanti. La pericolosità delle azioni di Baby Touché è stata ulteriormente evidenziata da un altro videoclip, in cui l’artista lanciava una bottiglia incendiaria contro una targa raffigurante la sigla della provincia di Padova, un gesto simbolico ma carico di significati e potenziali conseguenze.
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