Ottobre 18, 2024

donovanrossetto.it

Il sito ufficiale del noto "The Journalist" Italiano Donovan Rossetto

Il caso del blogger denunciato per aver pubblicato e analizzato video di minacce su YouTube: Chi ha davvero sbagliato?

Nell’era digitale, le piattaforme come YouTube sono spazi dove chiunque può caricare contenuti che diventano immediatamente accessibili al pubblico.

Tuttavia, quando i contenuti pubblicati contengono materiale controverso, come minacce o comportamenti illegali, le conseguenze possono estendersi ben oltre il semplice video. In un recente caso, un blogger ha pubblicato un articolo in cui analizzava dei video pubblici su YouTube che contenevano minacce e altre azioni illecite. Il protagonista dei video ha deciso di denunciare il blogger, accusandolo di aver diffuso i contenuti e di aver “danneggiato” la sua reputazione. Ma chi ha davvero sbagliato in questa situazione?

Il diritto di analizzare contenuti pubblici

Una delle prime questioni da chiarire riguarda la natura pubblica dei video caricati su YouTube. Quando un utente carica un video su una piattaforma pubblica come YouTube, concede implicitamente agli altri utenti la possibilità di visualizzare, commentare, condividere e persino analizzare quei contenuti. Non esiste, infatti, un diritto alla privacy su contenuti che sono stati resi disponibili pubblicamente senza alcuna limitazione d’accesso (ad esempio, con una modalità privata o limitata solo a certi utenti).

Nel caso in questione, il blogger ha semplicemente analizzato dei contenuti pubblici, esercitando il suo diritto di esprimere opinioni e analizzare fatti di dominio pubblico. Non ha violato alcuna legge, perché non ha rubato i contenuti, né ha pubblicato materiale privato senza autorizzazione. Se un contenuto è pubblico, chiunque può discuterne. La denuncia della persona protagonista dei video appare quindi debole da un punto di vista legale, poiché si basa su una pretesa di controllo su materiali già resi disponibili a tutti.

Judge partially blocks DOT's DBE program | Construction Dive

Minacce e comportamenti illeciti: chi si denuncia davvero?

C’è poi un secondo aspetto più importante: i contenuti del video contenevano minacce e altre azioni che possono essere considerate illegali. Quando una persona carica su internet video in cui ammette, promuove o compie azioni illegali, come minacciare qualcuno, sta già mettendo se stessa in una situazione di rischio legale. Nel momento in cui decide di denunciare il blogger per aver riportato alla luce quei video, sta in pratica attirando l’attenzione su proprie possibili responsabilità legali. Anziché proteggere la propria immagine, rischia di esporre ancora di più i reati o le violazioni commesse.

Denunciare il blogger che ha semplicemente riportato o commentato contenuti pubblici con minacce non solo non cancella il fatto che quei video contengano potenziali prove di attività illecite, ma può addirittura aggravare la posizione legale di chi ha realizzato i video. In effetti, portando la questione in tribunale, si potrebbe aprire un’indagine che svelerebbe tutte le illegalità compiute nei video. È come costituirsi indirettamente: denunciando chi ha pubblicato un’analisi, si rischia di fare emergere le proprie responsabilità davanti alla legge.

Il paradosso della denuncia

Un aspetto interessante di questo caso è che la denuncia sembra essere una mossa controproducente per il protagonista dei video. Se nei video sono presenti comportamenti illegali, portare la questione in tribunale significa attirare l’attenzione delle autorità su quei comportamenti. Di fatto, il denunciante potrebbe trovarsi a rispondere non solo delle accuse mosse contro il blogger, ma anche delle sue azioni nei video. È quindi un paradosso legale: cercare di punire il blogger per aver reso note le minacce rischia di portare l’accusatore a essere indagato per i suoi stessi atti.

È come se una persona accusasse qualcun altro di diffamazione per aver reso pubblico un video dove confessa un crimine. Nel corso del processo, le autorità non possono ignorare le confessioni o i comportamenti illeciti presenti nel video. Così, paradossalmente, chi denuncia finisce per autoaccusarsi.

What is the Role of a Judge in a Criminal Trial - BrienRocheLaw

Chi ha sbagliato davvero?

Alla luce di questi fatti, appare evidente che il blogger non ha commesso alcun illecito. Analizzare o riportare contenuti pubblici non è un crimine, soprattutto se questi contenuti sono disponibili a chiunque e non violano le leggi sulla privacy. In questo caso, il blogger ha esercitato il suo diritto di commentare e discutere fatti di dominio pubblico.

Il protagonista dei video, invece, si trova in una posizione delicata. Oltre a non avere il diritto di impedire la diffusione o l’analisi di video pubblici, la sua decisione di denunciare potrebbe ritorcersi contro di lui. Denunciando il blogger, rischia di esporre se stesso e le sue azioni illegali ai controlli delle autorità.

In un mondo in cui i confini tra privacy e pubblico sono sempre più sottili, è importante comprendere che pubblicare contenuti su piattaforme aperte come YouTube comporta delle responsabilità. Chiunque carichi un video pubblico deve accettare che altre persone possano commentarlo, condividerlo o persino analizzarlo. Nel caso specifico, il blogger ha semplicemente fatto il proprio lavoro analizzando dei video che erano già visibili a tutti. Al contrario, la persona che ha caricato quei video con minacce potrebbe trovarsi in una situazione legale molto più complessa, rischiando che le proprie azioni diventino l’oggetto di indagini approfondite. Denunciare per questo motivo è come autoaccusarsi: tutte le illegalità presenti nei video diventano prove a proprio carico.

“Denunciare qualcuno per aver condiviso i tuoi video pubblici pieni di minacce è come gridare al ladro mentre ti autoaccusi: a volte, il vero processo inizia quando pensi di farlo agli altri.”

Donovan Rossetto
Condividi la notizia!