Ottobre 18, 2024

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Trieste: i migranti dormono ancora per strada

Tre mesi dopo lo sgombero del Silos, la situazione resta critica: mancano soluzioni concrete per l’accoglienza

A tre mesi dallo sgombero del Silos, l’enorme capannone fatiscente vicino alla stazione di Trieste, la gestione dei migranti in città è ancora un problema irrisolto. Nonostante un lieve calo negli arrivi, quasi 200 migranti sono stati costretti a dormire per strada a fine settembre, poiché i posti letto disponibili sono ancora insufficienti.

La Situazione a Trieste
Il Silos, un rifugio di fortuna per molti migranti che transitano lungo la “rotta balcanica”, è stato sgomberato il 21 giugno su ordinanza del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Da allora, le persone in transito o in attesa di accoglienza hanno trovato riparo in strada, tra piazza Libertà e il Porto Vecchio, senza alternative. Le condizioni fatiscenti del Silos – privo di acqua, elettricità e servizi igienici – non hanno impedito che fosse a lungo un punto di riferimento per i migranti di passaggio o per i richiedenti asilo che non riuscivano ad accedere agli alloggi.

I Tentativi di Soluzione
Per evitare che i migranti continuassero a dormire per strada, le autorità hanno cercato di ampliare l’accoglienza presso l’Ostello Scout Alpe Adria, situato a Campo Sacro, una frazione distante circa 10 chilometri dal centro di Trieste. Tuttavia, i lavori di adeguamento della struttura non sono ancora stati completati, e attualmente l’Ostello può ospitare solo 78 persone, contro i 150 posti previsti. Il completamento della fognatura, danneggiata da anni, e la stabilità dei moduli prefabbricati – inutilizzabili a causa della bora – restano tra le principali criticità.

L’Incertezza delle Autorità
Secondo Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS), la gestione dei richiedenti asilo era inizialmente rapida ed efficiente, ma ha subito rallentamenti che hanno aggravato la situazione. A differenza dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti, che sostiene che molti migranti rifiutino il trasferimento nelle strutture di accoglienza, Schiavone denuncia la mancanza di una soluzione concreta per coloro che sono di passaggio e non intendono fermarsi a Trieste per richiedere asilo.

Le associazioni locali, come la Caritas di Trieste, stanno facendo il possibile per offrire assistenza ai migranti, ma i posti disponibili – 24 nel dormitorio della chiesa di via Sant’Anastasio – sono lontani dal risolvere l’emergenza.

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