Non è fantascienza, è Elon Musk: cosa ci nasconde davvero?

Elon Musk: tutti i misteri dietro l’uomo più controverso del nostro tempo

Genio, visionario o burattinaio? Elon Musk è uno degli uomini più potenti e discussi del pianeta. Fondatore di Tesla, SpaceX, Neuralink, The Boring Company e ora proprietario di X (ex Twitter), ha rivoluzionato interi settori tecnologici, dalla mobilità elettrica all’esplorazione spaziale, fino all’intelligenza artificiale e alle criptovalute. Ma dietro il suo successo e la sua immagine da innovatore si nascondono misteri, segreti e zone d’ombra che alimentano teorie e sospetti. Chi è davvero Elon Musk? Quali verità vengono celate dietro il suo impero?

1. Le vere origini della sua fortuna

Musk si presenta come un self-made man, un genio partito da zero e arrivato a dominare il mondo della tecnologia. Ma quanto c’è di vero in questa narrazione? Secondo varie fonti, la sua famiglia possedeva una miniera di smeraldi in Sudafrica, un dettaglio che Musk ha sempre cercato di minimizzare. Si è parlato di fondi e ricchezze ereditate dal padre, Errol Musk, un uomo dal passato controverso. Sebbene Elon affermi di aver costruito la sua carriera da solo, alcuni ritengono che il capitale iniziale provenisse proprio dalla fortuna di famiglia, facilitando i suoi primi investimenti.

2. SpaceX: missione spaziale o dominio militare?

SpaceX è l’azienda che sta rivoluzionando l’esplorazione spaziale, con l’obiettivo dichiarato di colonizzare Marte. Tuttavia, i suoi legami con il governo americano e il Pentagono destano sospetti. La compagnia ha ottenuto contratti miliardari con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il che alimenta ipotesi su un possibile uso militare delle tecnologie di Musk. Inoltre, il progetto Starlink, la rete satellitare globale sviluppata da SpaceX, potrebbe non servire solo per portare Internet in tutto il mondo, ma anche per il controllo e la sorveglianza planetaria.

3. Neuralink e il sogno transumanista

Neuralink è forse il progetto più inquietante di Musk. L’azienda sta sviluppando impianti cerebrali per collegare il cervello umano alle macchine, con l’obiettivo di potenziare le capacità cognitive e combattere malattie neurologiche. Ma quali potrebbero essere le implicazioni di questa tecnologia? Alcuni temono che Neuralink possa diventare uno strumento di controllo mentale di massa, permettendo a chi detiene il potere di influenzare direttamente i pensieri e le azioni delle persone. Quanto siamo vicini a un futuro in cui l’essere umano sarà fuso con le macchine?

4. Twitter/X: libertà di parola o manipolazione dell’informazione?

Nel 2022, Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, promettendo di renderlo un baluardo della libertà di espressione. Tuttavia, dopo l’acquisizione, ha introdotto cambiamenti controversi, come l’abolizione della verifica gratuita degli account e nuove regole per la moderazione dei contenuti. Alcuni analisti sospettano che Musk non stia promuovendo la libertà di parola, ma piuttosto cercando di controllare l’informazione globale. Inoltre, le sue relazioni con governi e aziende sollevano dubbi su possibili pressioni politiche ed economiche dietro le quinte.

5. Il coinvolgimento nelle criptovalute: manipolazione del mercato?

Musk ha spesso influenzato il mercato delle criptovalute con semplici tweet. Nel 2021, ha fatto schizzare alle stelle il valore di Dogecoin solo con alcuni messaggi ironici, per poi causarne il crollo con altre dichiarazioni. Tesla stessa ha investito miliardi in Bitcoin, salvo poi venderne una parte, generando enormi oscillazioni di prezzo. C’è chi lo accusa di manipolare deliberatamente il mercato delle criptovalute a suo vantaggio, sfruttando la sua influenza per arricchirsi mentre milioni di investitori meno esperti subiscono le conseguenze.

6. Il legame con governi e poteri forti

Nonostante Musk si presenti come un outsider, ribelle ai sistemi tradizionali, le sue aziende ricevono enormi finanziamenti pubblici. Tesla ha ottenuto miliardi in sussidi governativi, SpaceX lavora a stretto contatto con NASA e Pentagono, Neuralink potrebbe avere implicazioni con enti militari e X sembra essere un nuovo strumento di influenza globale. È davvero un rivoluzionario indipendente o un pezzo del sistema che finge di combattere?

Musk: profeta o burattinaio?

Elon Musk si muove su un confine sottile tra innovazione e controllo, tra genialità e manipolazione. È un visionario che vuole migliorare il mondo o un uomo di potere che plasma il futuro a suo vantaggio? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: dietro la sua figura si nascondono più domande che risposte. E voi, ignoranti, siete pronti a credere ciecamente nel sogno di Musk o comincerete a chiedervi chi tira davvero i fili del nostro futuro?

Le Fonti di finanziamento di Elon Musk

Finanziamenti privati e investitori chiave: Elon Musk ha avviato le sue imprese reinvestendo gran parte del capitale ottenuto dalla vendita di PayPal. Nel 2002 eBay acquisì PayPal per 1,5 miliardi di dollari, fruttando a Musk – che era il maggiore azionista – un incasso di circa 165-180 milioni di dollari.​

Questi fondi personali furono in parte utilizzati per fondare SpaceX (con un investimento iniziale di 100 milioni) e per sostenere Tesla nei primi anni. Tuttavia, oltre ai suoi mezzi, Musk ha attirato importanti investitori privati nelle sue aziende. Ad esempio, nel 2009 Daimler AG (Mercedes-Benz) investì ~50 milioni di dollari per acquisire quasi il 10% di Tesla, in un momento critico che contribuì a salvare la startup automobilistica​.

L’anno seguente, anche Toyota comprò una partecipazione di 50 milioni di dollari in Tesla, nell’ambito di un accordo che prevedeva la cooperazione sulle auto elettriche e la cessione a Tesla di una fabbrica in California (l’ex stabilimento NUMMI)​.

Per quanto riguarda SpaceX, la crescita è stata sostenuta da numerosi round di finanziamento con venture capital e fondi d’investimento: si stima che SpaceX abbia effettuato una trentina di round, raccogliendo oltre 11 miliardi di dollari complessivi da investitori privati nel tempo​.

Tra i finanziatori di SpaceX figurano anche grandi aziende: nel 2015 Google e Fidelity investirono circa 1 miliardo di dollari (Google contribuì con 900 milioni) ottenendo complessivamente meno del 10% di SpaceX​.

In sintesi, le aziende di Musk hanno visto l’ingresso di fondi istituzionali e partner industriali: oltre ai già citati, grandi fondi d’investimento (come BlackRock, Vanguard, Fidelity) detengono quote significative di Tesla – si calcola che i fondi istituzionali arrivino a possedere circa il 70% del capitale Tesla​. Anche in operazioni recenti Musk ha coinvolto co-finanziatori privati: per l’acquisizione di Twitter (ora X) nel 2022, ad esempio, Musk ha ottenuto 13 miliardi in prestiti da banche come Morgan Stanley e Bank of America, mentre il resto dei 44 miliardi è stato messo da lui stesso insieme ad investitori privati come Larry Ellison (co-fondatore di Oracle), il fondo Sequoia Capital e la società crypto Binance​.

Finanziamenti pubblici, sussidi e contratti governativi: Oltre al capitale privato, Musk ha beneficiato in modo significativo di fondi pubblici e incentivi governativi per lo sviluppo delle sue imprese. Secondo un’inchiesta del Washington Post ripresa da media italiani, le aziende di Musk hanno ottenuto almeno 38 miliardi di dollari da parte del governo statunitense, tramite una combinazione di prestiti agevolati, contratti pubblici, sussidi diretti e crediti d’imposta.​

Un esempio lampante è il prestito di 465 milioni di dollari concesso a Tesla nel 2010 dal Dipartimento dell’Energia USA, nell’ambito di un programma per veicoli a energia pulita – finanziamento che aiutò Tesla a lanciare la Model S e che l’azienda restituì anticipatamente con gli interessi nel 2013. Tesla ha inoltre beneficiato di incentivi statali e locali: ad esempio, lo stato del Nevada ha accordato un pacchetto di sgravi fiscali del valore stimato in 1,29 miliardi di dollari per la costruzione della Gigafactory di batterie sul suo territorio​.

Allo stesso modo, Tesla ha potuto monetizzare crediti regolatori legati alle emissioni (ZEV credits) vendendoli ad altri produttori automobilistici per centinaia di milioni​.

Anche SolarCity (la società di pannelli solari fondata dai cugini di Musk e poi acquisita da Tesla) ricevette supporto pubblico – ad esempio, lo Stato di New York investì circa 750 milioni di dollari per costruire una fabbrica di pannelli a Buffalo, utilizzata da SolarCity, in cambio dell’impegno a creare posti di lavoro​.

Sul fronte contratti governativi, SpaceX è emersa come partner privilegiato della NASA e del Dipartimento della Difesa: già nel 2008 SpaceX ha vinto un primo contratto NASA da 1,6 miliardi di dollari per servizi di rifornimento della ISS​ aprendo la strada a una serie di commesse sempre più grandi. Oggi SpaceX copre circa il 70% dei lanci NASA​ e ha ricevuto ulteriori contratti miliardari, ad esempio per il lander lunare del programma Artemis (2.9 miliardi nel 2021 per sviluppare Starship come veicolo d’allunaggio). In totale, considerando anche i recenti appalti per progetti spaziali (come missioni lunari e programmi militari), le commesse pubbliche verso le aziende di Musk sono lievitate: il Washington Post ha identificato 52 contratti con 7 agenzie governative USA che potrebbero portare fino a 112 miliardi di dollari di entrate per Musk e le sue società negli anni a venire​.

In conclusione, sì, Musk ha ricevuto sussidi statali e ingenti finanziamenti pubblici a supporto delle sue visioni tecnologiche – prestiti (come quello del DOE), incentivi fiscali all’industria automotive e energetica, oltre a contratti pagati dai contribuenti (dalla NASA, all’aeronautica e agenzie federali) che hanno sostenuto la crescita di Tesla, SpaceX e delle altre sue venture.

2. Accuse di manipolazione finanziaria

Tweet e manipolazione del mercato azionario: Elon Musk è noto per usare Twitter (oggi X) in modo irriverente e senza filtri, e alcune sue esternazioni hanno avuto impatti drastici sui mercati – attirandogli accuse di manipolazione. Il caso più celebre è quello del tweet del 7 agosto 2018 in cui Musk annunciò: “Sto considerando di portare Tesla privata a $420. Funding secured.” (“finanziamento garantito”) durante l’orario di contrattazioni​. Questa dichiarazione fece balzare il titolo Tesla di quasi l’11% quel giorno​ ma si scoprì presto che Musk non aveva affatto i fondi assicurati per un buyout di Tesla. Di conseguenza, la Securities and Exchange Commission (SEC) lo accusò di frode finanziaria per aver fuorviato gli investitori. Musk accettò un accordo con la SEC senza ammettere colpevolezza: pagò 20 milioni di dollari di multa (altri 20 milioni li pagò Tesla) e acconsentì a dimettersi dalla carica di presidente di Tesla, oltre a sottoporre in futuro i suoi tweet riguardanti l’azienda al vaglio di un legale​.

Questo episodio – uno dei pochi in cui un CEO viene sanzionato per un tweet – evidenzia i limiti legali entro cui Musk deve operare quando comunica informazioni sensibili: i dirigenti aziendali non possono diffondere notizie false o fuorvianti che influenzino il prezzo delle azioni (manipolazione del mercato). In anni successivi Musk ha continuato a tweetare in modo controverso su Tesla (ad esempio nel 2020 scrisse che “il prezzo delle azioni Tesla è troppo alto”, causando un immediato crollo del titolo del ~10% in quella seduta​.

Sebbene quell’affermazione fosse un’opinione personale, mostra come perfino osservazioni estemporanee di Musk possano muovere miliardi di dollari nel mercato (Tesla perse circa 13 miliardi di capitalizzazione in un giorno dopo quel tweet)​.

Fino ad oggi, l’unica azione legale concreta da parte delle autorità è stata la citata sanzione SEC del 2018; sul fronte civile, Musk nel 2023 è stato anche trascinato in tribunale da azionisti di Tesla per il tweet del “funding secured”, ma in quel caso una giuria lo ha ritenuto non responsabile dei danni (stabilendo che Musk non aveva intenzionalmente frodato gli investitori).

Influenza sulle criptovalute (Bitcoin, Dogecoin e altre): Musk è ancora più famoso per aver agitato i mercati delle criptovalute con i suoi comportamenti sui social. Non essendo le crypto regolamentate come titoli azionari, le sue esternazioni rientrano in una zona grigia – comunque, investitori e analisti lo hanno spesso accusato di manipolazione per tornaconto o scherzo. Uno dei primi casi eclatanti avvenne a fine gennaio 2021: Musk aggiunse il tag “#bitcoin” alla bio del suo profilo Twitter, e nel giro di poche ore il prezzo del Bitcoin salì di circa il 14%.​

Nello stesso periodo, Musk pubblicò una serie di tweet entusiastici su Dogecoin (criptovaluta nata per scherzo): il 4 febbraio 2021 cinguettò semplicemente “Doge” e poco dopo scrisse che “Dogecoin è la criptovaluta del popolo”; il risultato fu un balzo di oltre +60% nel valore di Dogecoin in quella giornata.​Nei mesi successivi continuò a promuovere Dogecoin con meme e riferimenti (ha persino scherzato di voler “portare Doge sulla Luna” finanziando una missione satellitare chiamata Doge-1). Tuttavia, l’influenza di Musk si è vista anche in senso opposto: quando durante il suo intervento al Saturday Night Live (Maggio 2021) definì Dogecoin “una truffa” (“hustle” in tono ironico), il prezzo di DOGE crollò di colpo di oltre il 30% nel giro di poche ore​.

Analogamente, per Bitcoin, Musk ha giocato un ruolo chiave nel rally e nel successivo ribasso del 2021: a febbraio di quell’anno annunciò che Tesla aveva comprato 1,5 miliardi in Bitcoin e che avrebbe accettato Bitcoin come pagamento per le auto, spingendo il prezzo ai massimi; ma a maggio 2021 fece marcia indietro twittando che Tesla sospendeva i pagamenti in BTC per l’impatto ambientale, dichiarazione che causò un tracollo generalizzato delle criptovalute​.

Dopo quei tweet, Bitcoin perse in pochi giorni oltre il 20-30% del valore, a riprova del potere delle parole di Musk sul sentiment di mercato. Questo comportamento ha sollevato domande sulle implicazioni legali: se da un lato commentare (o fare meme) su una criptovaluta non è vietato, dall’altro dichiarazioni potenzialmente false o fuorvianti per alterarne il prezzo potrebbero configurare manipolazione. Nel caso di Musk, una delle poche azioni legali è arrivata da investitori privati di Dogecoin, che nel 2022 hanno intentato una causa collettiva (chiedendo 258 miliardi di dollari di danni!) accusando Musk di aver orchestrato un “schema piramidale” su Dogecoin​.

Secondo i querelanti, Musk avrebbe deliberatamente pompato il valore di Dogecoin (che effettivamente è aumentato di oltre il 36.000% in circa due anni, anche grazie al suo hype) per poi farlo crollare, il tutto traendone profitto tramite wallet crypto a lui riconducibili​.Musk ha sempre negato tali accuse, sostenendo di aver soltanto postato innocui meme e frasi scherzose – i suoi legali hanno definito la causa “un’opera di fantasia”, sottolineando che non c’è nulla di illegale nell’esprimere sostegno a una criptovaluta legittima con tweet vaghi o umoristici​

In effetti, nel agosto 2024 un giudice federale di New York ha respinto la causa Dogecoin, argomentando che i tweet di Musk su Doge (espressioni come “la moneta del futuro della Terra” o l’idea di portarla sulla Luna con SpaceX) erano affermazioni aspirazionali o goliardiche (“aspirational and puffery”), non dichiarazioni fattuali su cui un investitore ragionevole potesse basarsi per una causa di frode​.

Il giudice ha ritenuto “incomprensibili” anche le accuse di insider trading e manipolazione del mercato mosse contro Musk, archiviando il caso con pregiudizio (cioè senza possibilità di riproporlo)​.

In sintesi, Musk è stato più volte accusato di manipolare mercati – in particolare con i suoi tweet su azioni e criptovalute – ma le conseguenze legali finora sono state limitate: una sanzione e accordo con la SEC per il caso Tesla 2018, e nessuna condanna sul fronte crypto (anzi, la maxi-causa Dogecoin è stata annullata). Resta però un dibattito aperto: l’“effetto Musk” crea volatilità significativa e può causare forti guadagni o perdite ad altri investitori, sollevando il dilemma se e come regolare le esternazioni social dei personaggi influenti sui mercati finanziari.

3. Starlink e sorveglianza globale

Uso strategico e militare di Starlink: La costellazione Starlink (di migliaia di piccoli satelliti in orbita bassa per connettività Internet) nasce con l’obiettivo dichiarato di fornire accesso a banda larga ovunque nel mondo. Tuttavia, data la natura del sistema – una rete privata orbitale che copre l’intero globo – molti si sono chiesti se possa avere anche applicazioni di controllo, sorveglianza o uso militare. In effetti, Starlink ha già mostrato la sua valenza strategica in ambito bellico: durante la guerra in Ucraina, le forze ucraine hanno utilizzato migliaia di terminali Starlink per mantenere comunicazioni sicure sul campo. Questo ha permesso all’esercito ucraino di restare connesso anche quando le infrastrutture tradizionali erano distrutte. D’altro canto, Elon Musk ha mantenuto un controllo diretto sul servizio: emblematico è l’episodio in cui ha negato a Kiev l’estensione della copertura Starlink fino alla Crimea, rendendo impossibile un attacco con droni navali contro la flotta russa a Sebastopoli (Musk ha affermato di aver rifiutato la richiesta ucraina perché temeva un’escalation bellica di vasta portata)​.

Questo incidente evidenzia come il controllo privato di una costellazione di comunicazioni globale possa avere implicazioni geopolitiche: di fatto un singolo imprenditore ha potuto influire su un’operazione militare in corso, decidendo chi poteva accedere al suo sistema e dove. L’importanza di Starlink non è sfuggita ai governi. Negli Stati Uniti, le autorità militari hanno iniziato a integrarne le capacità: ad esempio, la US Air Force e l’esercito testano Starlink per le comunicazioni delle truppe e dei velivoli, e il Dipartimento della Difesa ha siglato accordi affinché Starlink fornisca servizi dedicati alle forze armate (soprattutto dopo aver realizzato la sua utilità sul campo in Ucraina). SpaceX nel 2023 ha annunciato un’iniziativa specifica chiamata Starshield – una variante di Starlink rivolta esclusivamente a clienti governativi e militari – che offre satelliti e servizi personalizzati per difesa e intelligence​.

In particolare, Starshield enfatizza la sicurezza, comunicazioni criptate e payload classificati trasportati sui satelliti, fungendo da “ramo” militare della tecnologia Starlink.

Starlink e progetti di sorveglianza globale: Ci sono indicazioni concrete che la rete di Musk venga impiegata (e ampliata) per scopi di osservazione e sorveglianza su scala mondiale. Un’inchiesta giornalistica recente ha rivelato che SpaceX, tramite la divisione Starshield, ha siglato un contratto top-secret da 1,8 miliardi di dollari con l’agenzia USA NRO (National Reconnaissance Office), responsabile dei satelliti spia americani​.

In base a questa collaborazione, SpaceX sta costruendo una nuova costellazione di centinaia di satelliti-spia dotati di sensori ottici avanzati per l’osservazione terrestre, capaci di operare in modo coordinato (a sciame) in orbita bassa​

Si tratta di un sistema di sorveglianza globale estremamente potente: secondo le fonti, esso permetterà al governo e ai militari USA di individuare rapidamente potenziali obiettivi in qualunque parte del mondo, garantendo una copertura quasi continua delle attività sul terreno​.

Un funzionario coinvolto ha dichiarato in proposito che con una rete del genere “nessuno può nascondersi”​, a sottolineare la capacità di monitoraggio pervasivo. Questa nuova costellazione, sviluppata in gran segreto a partire dal 2021, rappresenta un utilizzo di Starlink oltre la semplice connettività Internet: i satelliti Starshield avranno payload di sorveglianza (ricognizione ISR) e saranno integrati nelle architetture di intelligence americane. In aggiunta a ciò, SpaceX ha ottenuto contratti dal Dipartimento della Difesa per servizi Starlink dedicati: ad esempio, la U.S. Space Force ha commissionato a SpaceX un progetto (denominato “Proliferated LEO” o PLEO) del valore di almeno 3 miliardi di dollari per sviluppare comunicazioni satellitari avanzate in orbita bassa​.

Questo programma mira a sfruttare la costellazione per scopi militari, assicurando che le forze armate abbiano a disposizione reti di comunicazione resilienti e globali. In sintesi, Starlink possiede un duplice ruolo: da un lato è infrastruttura civile per internet, dall’altro è sempre più integrato in strategie di difesa e sorveglianza. Musk e SpaceX hanno stipulato accordi con enti governativi (NASA, forze armate, intelligence) che indicano un chiaro interesse strategico: i satelliti possono fungere da occhi e reti di telecomunicazione militari orbitali. Ciò non significa che Starlink venga usato per spiare le comunicazioni civili quotidiane (il sistema di per sé è un “provider” internet, e il traffico utente è protetto da cifratura); piuttosto, l’infrastruttura spaziale fornita da Musk viene adattata e ampliata per scopi di sicurezza nazionale. Dunque, oltre a “connettere il mondo”, Starlink sta diventando parte di un apparato con cui controllare ciò che accade nel mondo, sia garantendo canali di comunicazione indipendenti dalle infrastrutture tradizionali, sia offrendo piattaforme per la sorveglianza globale in collaborazione con governi e forze armate​.

Ignoranti state attenti!

Ignoranti, Elon Musk non è solo un miliardario, è un villain in piena regola. Se potesse, e forse un giorno potrà, erigerebbe statue dorate di sé alto almeno 50 metri in ogni città importante del pianeta, mentre governa il mondo circondato da un esercito di robot-fedeli pronti a difenderlo. I suoi satelliti orbiterebbero sopra le nostre teste non solo per darci internet, ma per controllare, sorvegliare e, nel caso, colpire dall’alto chi osa ribellarsi.

E non finisce qui. Non vedremo mai davvero Musk, perché i suoi cloni-robot saranno ovunque, parleranno per lui, gestiranno i suoi imperi, mentre lui, nascosto in qualche bunker high-tech fuori dalla portata di radar e droni, tirerà i fili come un burattinaio. Ma la verità è che Musk farà tutto quello che temiamo… e molto peggio. Perché ciò che sospettiamo è solo la superficie, il vero piano lo scopriremo troppo tardi, quando sarà già in atto.

E allora, ignoranti, ci sarà ancora spazio per ribellarsi? O saremo solo dati digitali, memorizzati nei server della sua utopia distopica?

Donovan Rossetto

Ecco tutte le fonti delle mie ricerche:

pagellapolitica.it,
movimento5stelle.eu,
ilpost.it,
pagellapolitica.it,
washingtonpost.com,
bloomberg.com,
reuters.com,
cnbc.com,
theguardian.com,
bbc.com,
npr.org,
wsj.com,
nytimes.com,
forbes.com,
defensenews.com,
spacenews.com,
cnn.com.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *