Nel pittoresco quartiere di Trastevere, a Roma, si conclude la latitanza di un 34enne albanese, ricercato per gravi accuse di contraffazione di documenti.
La sua cattura segna il termine di un’operazione di cooperazione internazionale che ha visto coinvolti il Governo albanese e le autorità giudiziarie italiane.
Il giovane doveva scontare una pena di 4 anni di reclusione, emessa in Albania per il reato di contraffazione. La richiesta di estradizione, avanzata dal Governo del suo Paese natale e accolta dal Ministro della Giustizia italiano, ha portato la Corte di Appello di Lecce a emettere un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei suoi confronti, delegando gli agenti della Polizia di Stato per la sua esecuzione.
Nonostante le iniziali difficoltà nelle ricerche, la determinazione degli investigatori del XI distretto San Paolo ha portato alla localizzazione dell’uomo in un appartamento di Trastevere, presso l’abitazione di un conoscente. Successivamente agli atti procedurali di rito, il ricercato è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione della magistratura.
L’indagine ora si sposta sulla figura dell’individuo che ha fornito rifugio al ricercato, con gli inquirenti impegnati a valutare la sua posizione legale in relazione all’accoglienza fornita al 34enne albanese.
More Stories
Il viaggio in moto e la bibbia: una riflessione sulla vita e la bontà
Monopattini Elettrici 2024: le nuove normative e cosa cambia per gli utenti
Classifica scuole a Milano, come scegliere quella giusta?