Nel cuore del VII Municipio di Roma, la scuola materna “Ada Negri”, situata nella tranquilla via Latina 303, è balzata agli onori delle cronache per una decisione che ha scatenato ampi dibattiti e polemiche. Quest’anno, infatti, l’istituto ha deciso di non realizzare i consueti lavoretti per la Festa del Papà, rompendo una tradizione che vedeva i bambini, il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, tornare a casa con biglietti e pensieri creativi per i propri genitori.
La novità ha generato malcontento e stupore tra i genitori dei piccoli studenti, che si sono mobilitati con una raccolta firme e un esposto al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, chiedendo il ripristino delle celebrazioni e critiche da parte delle forze politiche, in particolare della Lega e del centrodestra, che hanno definito l’episodio “grave e discriminatorio”.
La scelta della scuola, come spiegato dalla coordinatrice Maria Cristina Liberi, sarebbe stata guidata dal desiderio di adottare un approccio inclusivo, per tutelare i bambini provenienti da nuclei familiari non tradizionali. Tuttavia, il Campidoglio ha prontamente smentito l’esistenza di linee guida comunali che giustifichino tale scelta, invitando al contempo a evitare polemiche sterile.
L’assessora capitolina alla Scuola, Claudia Pratelli, ha chiarito che l’iniziativa rientra in un laboratorio educativo sulla famiglia, avviato proprio il 19 marzo, con l’obiettivo di promuovere la diversità e l’inclusione senza cadere nella censura.
La decisione ha sollevato un’ampia discussione sulle politiche educative e sulla necessità di bilanciare la tradizione con la sensibilità verso le diverse configurazioni familiari, evidenziando la delicatezza delle tematiche legate all’educazione dei più piccoli in una società sempre più variegata.
Intanto, con l’esposto presentato dai genitori, la questione è approdata al tavolo del Ministero dell’Istruzione, sottolineando la crescente tensione tra le esigenze di inclusione e il rispetto delle tradizioni.
More Stories
Simona di Barletta: quando la mania per YouTube diventa tossica
Mestre: tenta di rubare alimenti e aggredisce il vigilante, arrestata dalla polizia
Lucio Marinelli: un nome sinonimo di cyberbullismo organizzato su YouTube