Non è più solo la tranquilla città degli eventi culturali, ma una Pordenone scossa dalla criminalità quella che emerge dalle cronache recenti.
Sono infatti ancora in corso le indagini per risalire ai responsabili della violenta rissa scoppiata nel tardo pomeriggio di sabato 9 novembre. Più di cento giovani, molti dei quali minorenni, si sono scontrati nella zona della stazione, coinvolgendo passanti attoniti in uno scenario di caos.
Lo scontro tra le bande sembra essere nato come vendetta per una ragazza molestata, scatenando una violenta risposta. Secondo le prime ricostruzioni, le gang rivali si sono fronteggiate inizialmente nei pressi del centro, proseguendo poi lungo via Mazzini fino a riversarsi nella zona del sottopasso ferroviario e dell’autostazione.
Molti dei partecipanti sarebbero arrivati appositamente da fuori città, portando la violenza in un’area normalmente frequentata da famiglie e pendolari. I video ripresi dai presenti mostrano una scena di scontri fisici e inseguimenti, in cui i ragazzi sembrano agire senza alcun timore delle conseguenze.
In relazione ai disordini, è stato convocato un vertice in Comune, previsto per lunedì. Intanto, la situazione ha ricordato anche altri episodi preoccupanti avvenuti quella stessa sera: mentre le gang si scontravano, un’ambulanza era stata chiamata per soccorrere una giovane minorenne trovata priva di sensi in centro, apparentemente sotto l’effetto di alcol. Il personale sanitario ha poi trasferito la ragazza al pronto soccorso e successivamente l’ha riconsegnata alla famiglia. Questo episodio, seppur separato, contribuisce al clima di allarme che si respira in città.
Le indagini continuano per identificare e fermare i responsabili, con l’obiettivo di restituire alla città quella sicurezza che la sua comunità merita.
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