Dicembre 12, 2024

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Gli haters sui social: come nascono e perché, in fondo, sono i tuoi fan più grandi

Il termine “hater” ha origini anglosassoni e deriva da “to hate”, ovvero odiare. Inizialmente indicava chi esprimeva critiche distruttive o disprezzo verso qualcosa o qualcuno, spesso senza una motivazione concreta.

Oggi il fenomeno degli haters è diffuso in ogni angolo del web, alimentato dalla possibilità di nascondersi dietro uno schermo e da un generale abbassamento della tolleranza verso il diverso.

Ma chi sono davvero gli haters e come si evolvono?

La nascita degli haters: tutto parte da un gesto frainteso

Molte volte, un hater non nasce da un odio reale, ma da una delusione o un fraintendimento. Magari hai ignorato un loro commento per distrazione, li hai bloccati durante una live streaming perché stavano esagerando o, semplicemente, non hai dato loro l’attenzione che speravano. Questo basta per trasformarli da potenziali fan a critici accaniti, pronti a riversare insulti o sarcasmo nei tuoi confronti.

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In questi casi, spesso l’hater si limita a commentare negativamente i tuoi contenuti. È un fastidio, certo, ma tutto sommato gestibile. La situazione peggiora quando passano al livello successivo.

Secondo le ultime ricerche

Gli odiatori, a quanto pare, potrebbero nascere così. Alcuni di noi, come indicano le nuove ricerche, sembrano generalmente vedere le cose sotto una luce rosea, mentre altri sono inclini a una negatività incrollabile. Medical Daily riporta :

I risultati sono stati supportati da una serie di esperimenti concomitanti, in cui il ricercatore ha registrato e fatto la media delle opinioni dei soggetti del test su diversi stimoli non correlati, oggetti e concetti come politica, docce fredde, calcio e architettura. Da queste medie, i ricercatori sono stati in grado di ricavare atteggiamenti disposizionali chiari e coerenti nei soggetti del test.

I ricercatori hanno coniato il termine “atteggiamenti disposizionali” come un nuovo mezzo per valutare la prospettiva di base di una persona sul mondo. Tutti noi cadiamo da qualche parte lungo una scala di gradienti di super positivo e inconsolabilmente negativo, pensano.

Mentre le persone con atteggiamenti disposizionali positivi hanno una naturale inclinazione ad apprezzare, o approvare, oggetti e situazioni esterne, quelle con atteggiamenti disposizionali negativi mostrano una forte tendenza a non apprezzarli. Sembrerebbe che il nostro giudizio non sia così empirico come vorremmo pensare.

Tuttavia, per un divertente colpo di scena, questo significa che gli odiatori non dovrebbero essere odiati per tutto il loro odio: semplicemente non possono cambiare il loro atteggiamento indolenzito.

Il peggioramento: quando l’hater diventa ossessivo

Ci sono haters che sembrano avere una marcia in più… o forse una rotella in meno. Questi individui dedicano energie incredibili a diffamarti, raccontando bugie su di te, insultandoti ovunque e perfino contattando altre persone per screditarti. Spesso agiscono per mesi, se non anni, creando una narrativa tossica intorno alla tua figura.

È ironico, ma questi haters ossessivi diventano i tuoi fan più fedeli. Parlano di te continuamente, amplificano la tua presenza online e attirano l’attenzione di nuovi spettatori, curiosi di capire chi sei e perché sei così discusso. Di fatto, ti costruiscono una community parallela. Qualunque cosa tu stia facendo, se hai haters così accaniti, vuol dire che stai lasciando un segno.

Snobbarli e approfittarne

Per gestire gli haters, il miglior approccio è ignorarli. Non rispondere ai loro attacchi e non alimentare i loro comportamenti. In questo modo, lasceranno che la loro ossessione li consumi senza ottenere nulla in cambio da te.

Allo stesso tempo, puoi trarre vantaggio dalla loro attività:

  • Visibilità gratuita: ogni volta che parlano male di te, il tuo nome si diffonde.
  • Pubblico in crescita: le loro critiche possono incuriosire chi non ti conosce, portandolo a seguirti per farsi un’idea propria.
  • Conferma del successo: se qualcuno dedica così tanto tempo ed energie a screditarti, significa che stai avendo un impatto.
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La riflessione finale

In fondo, gli haters non sono altro che un termometro del successo. Quando le critiche diventano ossessive, non si tratta più di odio genuino, ma di un riflesso del tuo potere di influenzare il pubblico.

Continuando a ignorarli e a concentrarti sul tuo lavoro, li trasformerai in alleati inconsapevoli della tua crescita.

“Un hater è solo un fan confuso: parla di te, pensa a te e, senza saperlo, lavora per te.”

Donovan Rossetto
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